- Educazione sessuale Ruolo dei genitori

Educazione sessuale

Avete mai pensato al vostro ruolo nello sviluppo affettivo e sessuale di vostra figlia o vostro figlio? A quale ruolo svolgete già, forse inconsapevolmente? E ancora, chi dovrebbe educare e informare le/gli adolescenti sulla sessualità? La famiglia? La scuola? Le amiche o gli amici? Sapete quali sono i diritti e i doveri dei genitori? Come potete voi, in quanto genitori, sostenere i vostri figli e dove sono i limiti?

L’educazione sessuale si svolge principalmente a casa, a volte in modo mirato, spesso anche casualmente, e i genitori assumono un ruolo centrale. Gli scambi tra bambine/i e adolescenti, internet, i social media e l’educazione sessuale a scuola completano l’educazione sessuale dei genitori.

L’educazione sessuale a scuola si basa sull’informazione e sull’educazione. Uno degli obiettivi è quello di fornire loro delle risposte a domande che non riescono ad affrontare a casa. In questo modo è garantito il diritto all’informazione di bambine/i e giovani, come pure il dovere di informarli. Il quadro giuridico cantonale e federale che disciplina l'educazione sessuale in Svizzera si basa sui diritti umani e sui diritti del bambino.

Bambini e adolescenti hanno diritto all’educazione sessuale

In Svizzera, bambine/i e adolescenti hanno diritto all’educazione sessuale, indipendentemente da sesso, origine, contesto culturale e religioso. I genitori ne sono i principali responsabili.

In materia di sessualità, come in altri ambiti della vita, è necessario che bambine/i e adolescenti acquisiscano delle conoscenze, e siano in grado di utilizzarle. Diverse persone e istituzioni contribuiscono in modi diversi, ma complementari, a questo processo di apprendimento.

I genitori educano i loro figli fin dalla nascita, il che include anche l’educazione sessuale. L’educazione sessuale non avviene quindi durante un’unica conservazione, ma in varie situazioni della vita quotidiana. Per esempio, potete rispondere alle domande quando guardate insieme un programma televisivo. Vostra figlia o vostro figlio potrebbe voler sapere qualcosa in più dopo aver fatto la doccia o dopo avere visto voi, i suoi genitori, nudi. Reagite in modo positivo quando la/il bambina/o scopre il proprio corpo e proponetegli di parlarne. Ci sono delle bambine o dei bambini che non vogliono parlare con i genitori dei cambiamenti fisici, mentre altri fanno molte domande. Potete anche cercare il dialogo con vostra figlia o vostro figlio se pensate che abbia delle domande. Ma rispettate sempre i suoi limiti.

Restate i loro interlocutori

In quanto genitori, siete i primi interlocutori di vostra figlia o vostro figlio sulle questioni relative alla sessualità. I vostri punti di vista, le vostre esperienze e i vostri valori in materia di sessualità influenzeranno le vostre discussioni e contribuiranno, a loro volta, il modo in cui vostra figlia o vostro figlio percepirà e vivrà la sessualità. Non esiste un modo giusto o sbagliato, ci sono solo approcci diversi. Per esempio, potete iniziare da quello che vi racconta della sua quotidianità: una nuova coppia nella sua cerchia di amici, dalle foto che vengono pubblicate sui social network. Il vostro approccio al tema dipende da voi, da vostra figlia o vostro figlio e dal rapporto tra di voi. L’importante è parlarne, anche se vi sembra difficile. Magari potete iniziare con delle informazioni oggettive, ad esempio sul tema della riproduzione, prima di passare a questioni più personali.

«Trovo difficile parlare di questioni personali con i miei genitori. Per me è più facile se sono loro a fare il primo passo.» Diego, 16 anni

Di solito, bambine/i e adolescenti hanno bisogno di parlare di sessualità e scambiarsi informazioni in merito. Ma forse, come Diego, possono avere difficoltà ad iniziare una conversazione. Offrite quindi a vostra figlia o vostro figlio la possibilità di parlarne. Non affrontare argomenti difficili, di solito, non porta ad alcuna soluzione. Ma dovete anche rispettare il fatto che vostra figlia o vostro figlio non voglia parlare con voi di sessualità: tutti hanno diritto alla propria sfera privata anche all’interno della famiglia. Informate vostra figlia o vostro figlio che ci sono delle/degli specialiste/i con cui possono parlarne. A volte le/gli adolescenti preferiscono parlare con amiche e amici o con altri adulti.

Non trascurate nemmeno le vostre esigenze, cercate di non restare soli con le vostre domande e le vostre incertezze. Se avete bisogno di un aiuto per voi stessi, potete consultare libri o siti web per genitori o adolescenti sul tema dell’educazione sessuale e della salute sessuale.

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Siate d’esempio

Che lo vogliate o no, consapevolmente o inconsapevolmente, in quanto genitori siete d’esempio per i vostri figli: il vostro atteggiamento nei confronti del vostro corpo e della sessualità, il vostro rapporto con l’intimità, come vi comportate nel rapporto di coppia, come vivete i vostri valori. Tutto questo influenza le/gli adolescenti e plasma il loro atteggiamento verso il proprio corpo, la sessualità, il rapporto di coppia e la genitorialità.

Anche se non parlate esplicitamente di sessualità, svolgete un ruolo centrale nell’educazione sessuale di vostra figlia o vostro figlio. E questo fin dal momento della sua nascita. Il modo in cui vi comportate come genitori, ma anche come persona nella vita quotidiana, per esempio come vi dividete i compiti domestici e famigliari, trasmette tutta una serie di messaggi sui quali svilupperà la sua visione delle relazioni e della sessualità.

Quel che conta è che siate coerenti con voi stessi. Quello che dite e il modo in cui vi comportate devono coincidere ed essere sinceri. Le bambine e i bambini hanno un intuito particolarmente acuto e diventano diffidenti e insicuri se ciò che dite non corrisponde al vostro comportamento.

Volete dare a vostra figlia o vostro figlio l’esempio di un rapporto disinibito con il vostro corpo, ma vi sentite a disagio uscendo nudi dalla doccia? Non parlate dei vostri sentimenti ma ve lo aspettate da vostra figlia o vostro figlio? Riducete le vostre aspettative e le vostre pretese nei confronti di voi stessi e di vostra figlia o vostro figlio. Non dovete essere perfetti. Al contrario: per il giovane è interessante vedere come gestite le difficoltà.

Fornite orientamento e ponete delle domande

Nella nostra società fortemente influenzata dai media, i messaggi di natura sessuale sono onnipresenti. Nella loro vita quotidiana, le/gli adolescenti vengono sommersi da immagini a connotazione sessuale. Queste possono portare ad una percezione distorta della realtà: mostrano, per esempio, ideali di bellezza che creano pressione su molti giovani. Oppure trasmettono un’immagine eterosessuale della sessualità che non corrisponde alla diversità vissuta dalle/dai giovani. Infine, le immagini della sessualità sono fortemente influenzate da modelli di ruolo che lasciano poco spazio ad altri modelli.

È del tutto naturale che le/gli adolescenti utilizzino fonti di informazione a loro familiari. L’interesse per i media sociali corrisponde al loro bisogno di rimanere in costante contatto con i loro coetanei. Purtroppo, queste fonti di informazione non sono sempre affidabili. È difficile distinguere tra fonti affidabili e informazioni false.

"Le mie domande le faccio a internet. Ci trovo tutto."

Amina, 17 anni

Per imparare ad utilizzare i media in modo critico, le/i giovani hanno bisogno di un accompagnamento da parte dei genitori e di un sostegno adeguato all'età. Questo significa che le/i giovani vogliono ricevere delle spiegazioni, avere voce in capitolo e potersi formare una propria opinione. Visitate insieme i vari siti web o consultate dei libri. Mostrate loro che i messaggi possono essere contraddittori e devono essere messi in discussione. Potete insegnare loro a distinguere le informazioni affidabili dalle altre, come pure fornire loro delle indicazioni su dove ottenere informazioni fondate e obiettive. Forse racconterete a vostra figlia o a vostro figlio le vostre esperienze personali. Quali erano gli ideali di bellezza quando eravate giovani? Quali erano i temi importanti e cosa è cambiato da allora?

Le opinioni dei genitori hanno un’influenza sulle idee dei figli. Tuttavia, l’adolescente deve anche essere in grado di riflettere con la propria testa. Potete cogliere l’occasione di una notizia d’attualità per aprire la discussione, per esempio quando i media riferiscono della condanna di un autore di reati sessuali, degli effetti della pillola sulla salute o della rivelazione dell’orientamento sessuale di una persona famosa (coming out). In questo modo, potete sostenere vostra figlia o vostro figlio sulla strada verso la sua autonomia. Potete approfittare di queste occasioni per parlare anche del rispetto verso se stessi e gli altri, nonché dei limiti e dei diritti di ognuno.

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Rassicurate e date autonomia

Instaurare fiducia significa prima di tutto ascoltare quando le/gli adolescenti parlano di sé. Gioite insieme delle esperienze positive e sappiate cogliere le loro preoccupazioni. Interessatevi alla vita e ai sogni di vostra figlia o vostro figlio e tenete in considerazione la sua opinione, anche se non siete d’accordo. Fategli sapere che gli date fiducia e che credete nelle sue capacità e nelle sue forze.

«Ho sempre potuto parlare apertamente con i miei genitori. Mi è sempre stato chiaro che potevo rivolgermi a loro in caso di bisogno.»

Lisa, 18 anni

Questo fa capire a vostra figlia o a vostro figlio che è importante per voi. Inoltre gli dà il sostegno e la sicurezza per far le proprie esperienze. Più il rapporto è caratterizzato da fiducia e comprensione reciproca, tanto più facile è per genitori e adolescenti mantenere il dialogo e uno scambio reciproco.

Oltre alla fiducia e al sostegno, le/i giovani hanno bisogno di autonomia per il loro sviluppo. Hanno bisogno di una sfera privata e d’intimità. Questo significa, ad esempio, quando è possibile, disporre di una propria camera dove poter stare indisturbati quando vogliono rimanere soli o avere le loro prime esperienze sessuali. Anche il diario fa parte della sfera privata e non deve essere letto dai genitori. Date delle responsabilità a vostra figlia o vostro figlio, come pure la sicurezza di poter contare sul vostro sostegno, anche se ha commesso un errore.

Se affrontate il tema della sessualità in modo positivo, questo rafforzerà l’adolescente e ne sosterrà lo sviluppo. Vostra figlia o vostro figlio saprà in questo modo che la sessualità è una parte importante della vita, che dà piacere e che ogni persona ha il diritto di scegliere come vuole vivere la propria sessualità. Fategli sapere che siete presenti se dovesse avere domande sulla sessualità o se volesse discutere qualcosa con voi.

Fissate dei limiti

Spetta ai genitori stabilire dei limiti e discutere le regole della convivenza in famiglia. Se sono decise di comune accordo e ben fondate, le regole forniscono un quadro di riferimento sicuro. Ma sono anche strumenti importanti per la vita nella società e forniscono un orientamento su ciò che è generalmente accettato e ciò che non lo è. Alcune cose risultano ovvie e vengono assimilate di principio automaticamente, per esempio che a partire da una certa età non si mostrano le proprie parti intime sul bus oppure che non si pongono domande intime a tutte le persone.

Tuttavia, alcune questioni legate ai valori e di comportamento non si risolvono da sé e vanno discusse. Negoziate delle soluzioni e abbiate fiducia in vostra figlia o vostro figlio. Stabilire insieme delle regole e fare in modo che tutta la famiglia le rispetti, responsabilizza le/i giovani. La condivisione delle responsabilità ha un effetto positivo sul benessere di tutti i membri della famiglia.

Per contro, se vostra figlia o vostro figlio mette in pericolo se stesso o altri, dovete assumervi le vostre responsabilità di genitori. Stabilite dei paletti e cercate insieme delle soluzioni. Sulla strada verso l’età adulta, le/gli adolescenti diventano più autonomi e mettono in discussione i limiti. Se i genitori non capiscono o rifiutano un determinato comportamento dell’adolescente, la loro prima reazione può essere quella di proibire tale comportamento. Questo può essere vissuto dalle/dagli adolescenti come una mancanza di fiducia. I divieti devono quindi essere comprensibili per loro, devono essere spiegati e le/i giovani devono avere la possibilità di essere ascoltati. Questo rafforza un rapporto basato sulla fiducia.

Evitate affermazioni di carattere generale come «Non si fa e basta» e motivate le vostre decisioni. Questo non significa che tutto sia negoziabile. A volte sono necessari vincoli chiari. Ad esempio, potete stabilire degli orari entro i quali vostra figlia o vostra figlio devono essere a casa. Le/i giovani si aspettano che i genitori fissino dei limiti, in modo da avvertirne la presenza. Spiegate anche voi i vostri limiti e rispettate le regole della famiglia.

Parlare di sessualità

La sessualità è una questione intima e spesso i genitori sono a disagio ad affrontare l’argomento con i propria figli. Si tratta anche di trovare il momento giusto. Ma la cosa più importante è che cerchiate il dialogo senza nascondere la vostra insicurezza. Spiegando a vostra figlia o vostro figlio che non avete molta familiarità con l’argomento, lo aiuterete a capire che ogni persona impara durante tutta la vita e che non è scontato parlare di sessualità con i propri figli. Bisogna esercitarsi. Forse vi chiedete come vostra figlia o vostro figlio vivranno le loro prime esperienze sessuali. Per svolgere l’educazione sessuale con i propri figli, può essere utile riflettere sulle proprie esperienze in materia di sessualità e di educazione sessuale ed essere quindi preparati prima di parlarne.

«È il caso di raccontare ai propri genitori della prima volta?»

Malou, 16 anni

Ogni persona matura nel corso della vita attitudini proprie verso la sessualità nonché specifiche capacità e competenze. Tutto questo è il risultato dell’esperienza personale, ma è anche influenzato dai valori e dai messaggi trasmessi dai genitori.

L’educazione sessuale è sempre in parte anche un riflesso della storia famigliare. Vi ricordate com’era a casa vostra? Si parlava apertamente di sessualità o l’argomento era tabù? Come si svolgevano le conversazioni sulla sessualità con i vostri genitori? A chi potevate rivolgervi se avevate una domanda sull’argomento? Avreste voluto più libertà o più interesse e consigli da parte dei vostri genitori? Come avete vissuto le vostre prime esperienze sessuali? Cosa avreste desiderato fosse stato diverso allora? Riflettete su queste questioni, se lo desiderate anche in coppia, e ripercorrete insieme le esperienze divertenti, belle, tristi e spiacevoli. Sono interessanti anche gli scambi su questi temi con altri genitori della vostra cerchia di amici.

Ricordare le esigenze e le preoccupazioni della propria adolescenza può aiutarvi a capire i bisogni e le preoccupazioni di vostra figlia o di vostro figlio e a offrirgli un sostegno adeguato.

Cercate di mettervi nei loro panni

Le/gli adolescenti fanno le loro esperienze sessuali e maturano così la loro visione individuale della sessualità. Ciò che è ovvio per voi come adulti non vale necessariamente per loro. Al contrario, il comportamento delle/dei giovani può essere difficile da capire per voi. Ad esempio, potete trovare strano che un adolescente abbia una relazione puramente sessuale, priva di sentimenti amorosi. Oppure per voi è inconcepibile fare cybersex, ossia dei rapporti sessuali virtuali online.

Sappiate che le vostre idee e le vostre aspettative non corrispondono necessariamente alle idee e alle aspettative della generazione più giovane. Forse vi ricordate quanto vi sembravano rigidi i vostri genitori quando si trattava di sessualità? Se avete conversazioni aperte e mostrate un sincero interesse per la vita di vostra figlia o di vostro figlio, potete capire il suo punto di vista ed esprimere anche la vostra opinione.

Il comportamento a volte contraddittorio e ribelle permette alle/ai giovani di mettere alla prova e di affermare la loro crescente indipendenza. Questo è importante e necessario per lo sviluppo della sua personalità, anche se può essere irritante e non sempre facile da tollerare per i genitori. Forse, nella vostra famiglia, riuscirete a far sì che i diversi punti di vista possano coesistere e siano rispettati. Per bambini e giovani è un’esperienza importante vedere che le loro opinioni vengono ascoltate e accettate. Possono così sperimentare un rapporto alla pari che permette loro di sviluppare uno spirito critico. Ed è questo spirito critico che permette loro di mettere in discussione anche ciò che viene dato per scontato nella cerchia di amici o sui social media.

Temi importanti

La sessualità è un aspetto fondamentale della vita umana che procura gioia e piacere. Quindi, affrontate il tema in modo positivo e mettete in evidenza il piacere, l’amore, la gioia, la condivisione di una vicinanza emotiva e fisica, l’esperienza dell’intimità. In questo modo, permetterete alle/agli adolescenti di avvicinarsi alla sessualità in modo positivo. Oltre al piacere, non vanno tralasciati gli altri aspetti della sessualità.

Da un punto di vista biologico, sono importanti argomenti come la riproduzione, la contraccezione, il ciclo femminile o la fertilità maschile. Non siete sicuri di avere ancora tutto presente? Consultate un libro o fate ricerche su internet. La riproduzione umana è un argomento affascinante ed emozionante. Fa parte dell’essere genitore informare sulla salute sessuale in modo responsabile. Purtroppo, la protezione contro le infezioni sessualmente trasmissibili è ancora un tema di attualità, anche se il pericolo dell’HIV sembra essere contenuto al giorno d’oggi. Infine, è importante parlare anche di violenza sessuale.

Sito web sex-i.ch

Iniziare una conversazione

Si può iniziare una conversazione sulla sessualità in vari modi. Spesso la vita quotidiana offre buone occasioni, ad esempio reagendo spontaneamente a un’affermazione di vostra figlia o vostro figlio sulla sessualità. Anche le esperienze personali o la gravidanza di un’amica, possono costituire un buon pretesto. Altre opportunità per iniziare una conversazione sono offerte da immagini, documentari, film o video su YouTube che avete visto insieme, come la rivelazione dell’orientamento sessuale di una persona nota (coming out). Potete anche approfittare dei tempi di attesa o dei viaggi in auto o in treno. Lasciate che le/gli adolescenti parlino delle loro attività, delle uscite in compagnia e discutetene insieme. Godetevi questi scambi e apprezzate il privilegio di trascorrere del tempo insieme.

Forse preferite organizzare un incontro e pianificare la conversazione in un momento di tranquillità. Non è facile parlare di sessualità quindi non preoccupatevi se non riuscite subito ad affrontare l’argomento. E se vi mette a disagio, ditelo. Insieme a vostra figlia o vostro figlio, potete trovare un modo per parlarne. Magari guardate insieme un sito web o un libro e potete iniziare così la conversazione? È importante scegliere un modo di procedere che vi faccia sentire a vostro agio. È utile informarsi in anticipo in modo da sapere quali sono le domande e le preoccupazioni delle/degli adolescenti sulla sessualità. Potete anche mostrare a vostra figlia o a vostro figlio dove ottenere informazioni.

Non importa se iniziate la conversazione spontaneamente o in modo pianificato: partite dalle loro domande o dalle loro preoccupazioni– questo è il modo migliore per catturare la loro attenzione. Interessatevi alla loro vita affettiva senza essere invadenti: fate le vostre domande in modo che possano rivelare solo quello che desiderano. Rispettate la loro sfera privata e non interrogateli con insistenza. Non tenete nemmeno lunghi discorsi. Bambine/i e giovani spesso vogliono solo una certa quantità di informazioni per volta.

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Bibliografia a cura del Gruppo di lavoro per l’Educazione sessuale (GLES 2)

Rispondere alle domande

Non è sempre facile rispondere alle domande sulla sessualità. Ma rispondere non significa necessariamente spiegare tutto. Quando le/gli adolescenti fanno domande, spesso non si aspettano una risposta esaustiva e definitiva, ma desiderano riflettere e discutere insieme. A volte vogliono semplicemente sapere cosa pensano i genitori di una certa cosa. L’opinione dei genitori serve loro come punto di riferimento.

Quindi, prima di tutto, accertatevi di aver capito ciò che vostra figlia o vostro figlio vuole sapere concretamente. In questo modo eviterete spiegazioni eccessivamente dettagliate che non vanno al nocciolo della questione. Potete chiedere cosa sa già sul tema o se ci ha già riflettuto. Date loro il tempo di trovare le risposte da sé e non stupitevi se solo una parte delle vostre informazioni viene compresa. Probabilmente sono state memorizzate le informazioni che sembrano più utili al momento.

Prima di rispondere a una domanda, potete informarvi o chiedere un sostegno ad un centro di consulenza. Oppure potete cercare informazioni insieme a vostra figlia o vostro figlio per accompagnarlo nella ricerca di informazioni o di una consulenza adeguata in base ai suoi bisogni. Incoraggiate l’adolescente a cercare informazioni affidabili.

Informazioni e centri di consulenza

L'importanza della sessualità

Quando si parla di sessualità, spesso si pensa subito al rapporto sessuale. Ma la sessualità è molto di più. In ogni fase della vita è un aspetto centrale dell’essere umano e comprende:

il sesso biologico (maschile, femminile, intersessuale),
l’identità di genere (come mi sento: donna, uomo, entrambi o né uno, né l’altro),
il ruolo di genere (come mi comporto nella società, in quanto donna o uomo?),
l’orientamento sessuale (eterosessuale, omosessuale, bisessuale, pansessuale, asessuale),
il piacere e l’erotismo,
l’intimità e
la riproduzione.

La sessualità è vissuta ed espressa in pensieri, fantasie, desideri, convinzioni, atteggiamenti, valori, comportamenti, pratiche, ruoli e relazioni. Non viene solo negoziata in privato. Ci sono anche regole sociali e leggi che determinano il nostro comportamento. Alcune pratiche sessuali sono proibite, come gli atti sessuali con gli animali, mentre il giudizio su altre cambia nel corso del tempo. Per esempio, alcune pratiche omosessuali erano proibite fino agli anni ’40. Con la sua legalizzazione, anche l’immagine sociale dell’omosessualità è gradualmente cambiata. Regole e leggi dipendono quindi sempre dallo spirito di una determinata epoca e dalla sua cultura. L'obiettivo sancito oggi nelle convenzioni internazionali è che ogni persona possa vivere una sessualità appagante, rispettosa e non violenta, senza discriminazioni.

Prepubertà e pubertà

Il passaggio all’età adulta è accompagnato da molteplici cambiamenti. Questi cambiamenti possono essere suddivisi in fasi che tutti di solito attraversano nel loro processo di sviluppo individuale. Di regola, le ragazze si sviluppano prima dei ragazzi. L’età e le caratteristiche di ogni fase sono quindi solo parametri di riferimento approssimativi. Tuttavia, aiutano a capire in quale fase dello sviluppo si trova vostra figlia o vostro figlio.

Il modo in cui le/i giovani vivono e affrontano i cambiamenti è sempre unico, dall’aspetto fisico all’identità di genere e all’orientamento sessuale. Per molti adolescenti, è proprio ciò che li distingue dagli altri a costituire un tema centrale e a volte un motivo di preoccupazioni o di dubbi. Alcuni si sentono sotto pressione, sono oggetto di scherno o subiscono altre forme di discriminazione e persino di violenza.

La prepubertà di solito si annuncia attraverso una crescita più rapida del corpo. Anche il comportamento cambia. Le regole famigliari vengono messe in discussione. Si chiudono più spesso in se stessi, mentre altre volte prevale il desiderio di sicurezza e intimità e cercano la vicinanza dei loro genitori. Le/i giovani sono sempre più interessati alla sessualità degli adulti, sviluppano maggiori fantasie sessuali e sono più ricettivi alle rappresentazioni delle sessualità nei media, che si tratti di musica, media sociali o internet.

Nella fase della pubertà, lo sviluppo fisico, affettivo e sessuale è più evidente. La pubertà porta le/i giovani nel mondo degli adulti. Sviluppano un comportamento più maturo e la loro personalità si rafforza. Attraverso i cambiamenti fisici acquisiscono la capacità procreativa e si sveglia il desiderio sessuale orientato alla sessualità adulta.

Cambiamenti fisici

Lo slancio della crescita continua. Nei ragazzi si ingrossano i testicoli e cresce il pene; compaiono i peli sul pube, sotto le ascelle e sul viso. La loro voce diventa più profonda. I ragazzi hanno la loro prima eiaculazione, segno di maturità sessuale e di capacità procreativa.

Anche le ragazze sperimentano uno slancio della crescita, il bacino si allarga, crescono i peli sul pube e sotto le ascelle, anche la loro voce cambia. Si sviluppano seno e vulva, spesso non in modo proporzionato. Sopraggiungono le prime mestruazioni, di solito precedute circa sei mesi prima da perdite bianche, segno che sono sessualmente mature e possono rimanere in gravidanza.

Le/gli adolescenti diventano sempre più autodeterminati e indipendenti dai genitori. Si confrontano con i ruoli di genere e con la loro identità di genere. Sperimentano relazioni e hanno esperienze sessuali. Spesso è il periodo dei primi amori, dei flirt, dei corteggiamenti, ma anche delle prime delusioni sentimentali. Aumenta anche il desiderio di autoerotismo. Le/gli adolescenti s’innamorano, vivono le prime esperienze erotiche baciandosi e accarezzandosi.

«I miei genitori non vogliono che sto con Sara. Cosa devo fare?»

Moritz, 16 anni

Le ragazze e i ragazzi scoprono il loro orientamento sessuale. L’orientamento sessuale descrive l’attrazione di una persona verso una persona del sesso opposto (eterosessualità), dello stesso sesso (omosessualità) o di entrambi i sessi (bisessualità). Le persone che sono attratte da persone dello stesso sesso spesso si definiscono lesbiche o gay.

Man mano che crescono, le ragazze e i ragazzi diventano più esperti nel rapporto di coppia: imparano a formulare i propri desideri, a negoziarli e a fissare i propri limiti. Imparano ad affermare se stessi e a rispettare gli altri. Tutto questo rafforza la loro autonomia.

Ci sono anche persone che non provano alcun tipo di desiderio sessuale (asessualità). Tuttavia, questo non significa necessariamente che queste persone non si innamorano o non hanno alcun desiderio di intimità e di una relazione.

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L’immagine di sé e degli altri

I cambiamenti nella pubertà portano le/gli adolescenti a interrogarsi su se stessi e sul proprio effetto sugli altri. «Come mi vedono gli altri?» diventa improvvisamente una domanda molto importante. Le/gli adolescenti si pongono spesso anche le seguenti domande:quanto piaccio agli altri?

quanto piaccio agli altri?
chi tra le mie amiche o i miei amici ha già rapporti sessuali?
come posso dire agli altri che sono gay o lesbica?
cosa pensano gli altri quando sono con lui o con lei?
è normale che non abbia ancora avuto le mestruazioni?
quanto deve essere grande un pene?
sono bella, sono bello?
i ragazzi o le ragazze mi trovano attraente?
sono attraente anche con la mia disabilità?

I cambiamenti diventano visibili: per mettere in evidenza le forme del corpo alcune/i adolescenti indossano solo vestiti attillati. Altri vestono pantaloni decisamente troppo larghi a cavallo basso che lasciano intravedere le mutande. Le pareti della camera sono tappezzate di manifesti di divi impeccabili. Forse vostra figlia o vostro figlio vi dirà che le sue gambe sono troppo lunghe o troppo corte, la pancia troppo grande, il seno troppo piccolo o troppo grande.

In questa fase di sviluppo le/i giovani si distanziano da voi come genitori e si rivolgono maggiormente ai gruppi di pari. Questi sono segni del processo di distacco sulla via verso una maggiore indipendenza. Anche se si tratta di un processo normale, è possibile che i genitori siano preoccupati. È importante che accompagniate le/i giovani e manteniate il dialogo con loro, che li incoraggiate ad accettarsi e a piacersi così come sono e che sappiate accompagnare vostra figlia o vostro figlio quando ha bisogno di sostegno e forse anche di aiuto.

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Disagio nel proprio corpo

I cambiamenti nella pubertà a volte fanno sentire le/i giovani temporaneamente a disagio nel proprio corpo. Tutto ciò che ha a che fare con il loro aspetto li mette in imbarazzo. Le/gli adolescenti vogliono che il loro sviluppo fisico sia semplicemente «normale». La prima mestruazione non dovrebbe arrivare né troppo presto né troppo tardi. Il cambiamento della voce e la prima eiaculazione non dovrebbero arrivare troppo presto, ma soprattutto non troppo tardi. Le spalle dovrebbero allargarsi e la figura non deve apparire infantile o, al contrario, in nessun caso già adulta.

Ma «normale» non esiste. Lo sviluppo è diverso per tutti e inizia per alcuni prima, per altri dopo. Se siete preoccupati perché vostra figlia non ha ancora avuto le mestruazioni all’età, poniamo, di 18 anni, o perché vostro figlio ha ancora un aspetto molto infantile, allora dovreste rivolgervi per una consulenza a un centro specializzato o a un medico.

È comprensibile che le/gli adolescenti si chiedano se si stanno sviluppando in modo «normale». I numerosi cambiamenti possono turbarli e affrontarli richiede molta energia. Una norma dà orientamento, ma è anche limitante. Sentirsi a proprio agio nel proprio corpo, trovare un nuovo modo di rapportarsi con esso, può essere molto impegnativo. E questo processo appare ancora più difficile quando ci si sente «diversi», ad esempio quando i cambiamenti fisici della pubertà si verificano prima o dopo rispetto ai coetanei. O quando ci si sente attratti da una persona dello stesso sesso.

«Fino a che età cresce il seno?»

Maria, 15 anni

Se constatate che vostra figlia o vostro figlio teme di non svilupparsi in modo «normale», affrontate l’argomento. Cosa glielo fa pensare? Prendete sul serio i suoi dubbi e le sue ansie. Spiegate che ogni persona si sviluppa secondo il proprio ritmo. A volte aiuta se i genitori raccontano le preoccupazioni che hanno avuto loro stessi durante la pubertà. Forse siete una madre che si è sviluppata presto fisicamente e all’inizio si è sentita a disagio nel suo corpo, oppure siete un padre la cui voce è cambiata molto tardi.

Accettare il proprio corpo e i suoi cambiamenti può essere ancora più impegnativo quando l’adolescente è in situazione di disabilità. In questo caso, il vostro sostegno amorevole e premuroso è estremamente importante. Vostra figlia o vostro figlio vivrà la pubertà come gli altri adolescenti. Tuttavia, si avvicinerà alla sessualità secondo le proprie possibilità e capacità. Se lo desiderate, potete avvalervi del sostegno di servizi di consulenza specifici e informarvi su un accompagnamento professionale per adolescenti con disabilità.

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La bellezza e il suo ideale

La maggior parte delle/degli adolescenti vuole piacere ai suoi coetanei, si confrontano con i loro amici e vogliono apparire attraenti. Per loro è importante che il corpo sia percepito come bello e i loro vestiti siano considerati di tendenza. Le/i giovani vengono influenzati anche da “influencer” e idoli del mondo dello sport, della musica, della moda, delle reti sociali e di internet. A voi potrà sembrare ridicolo, ma il giudizio esterno influisce sulla fiducia in se stessi e sull’autostima di vostra figlia o vostro figlio. Imitando comportamenti, gestualità e mode, le/gli adolescenti sperano di essere accettati nel gruppo dei pari.

Molte/i adolescenti credono che per poter essere accettati è necessario un corpo conforme a determinate norme. Ecco perché alcuni di loro seguono una dieta rigorosa, si allenano con i pesi o vogliono ricorrere a interventi di chirurgia estetica. Forse si radono i peli pubici o desiderano piercing e tatuaggi, anche nelle parti intime. Alcuni di questi comportamenti possono avere un grave impatto sulla salute, ad esempio una dieta e la rinuncia di alimenti calorici possono portare a malattie come l’anoressia o la bulimia. In questi casi è imperativo intervenire. Potete aiutare vostra figlia o vostro figlio a mettere in discussione i suoi ideali e ad accettare il proprio corpo così com’è, come pure il suo cambiamento durante la pubertà. Più voi genitori vi lasciate guidare dal confronto e dalla curiosità invece che dall’incomprensione e dai divieti, più è probabile che manteniate un dialogo con loro.

I genitori sono un esempio anche per quanto riguarda la salute, l’igiene personale, l’aspetto e il peso corporeo. Mostrate a vostra figlia o vostro figlio quanto sia piacevole emanciparsi dagli ideali di bellezza in auge al momento e accettare il proprio corpo così com’è. Analizzate criticamente il vostro comportamento: vi esprimete in modo positivo sulla perdita di peso delle altre persone? Contate voi stessi le calorie o segnalate ad altri il valore energetico degli alimenti? Potete aiutare vostra figlia o vostro figlio ad acquisire consapevolezza della sua unicità, a sottolinearla e ad accettare meglio il proprio corpo. Siate sinceri, anche quando parlate di difficoltà che state vivendo o che avete vissuto durante la vostra adolescenza.

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Orientamento sessuale

Spesso i genitori partono inconsciamente dal presupposto che la loro figlia o il loro figlio sia eterosessuale. Maria amerà un uomo, Liam una donna, ovvio. Pochi genitori pensano a come sarebbe se il proprio figlio fosse gay o la propria figlia lesbica. E quando poi Maria si innamora di Lena, si stupiscono e fanno fatica ad accettarlo. Non riescono a capire che a Liam piacciono sia i ragazzi che le ragazze o non sviluppa alcun interesse per la sessualità ed è asessuale.

Anche se è difficile: è importante che accettiate l’orientamento sessuale di vostro figlio o vostra figlia. Forse avete bisogno di un po’ di tempo. Dovete abituarvi al pensiero che il suo futuro sarà un po’ diverso da come ve lo immaginavate, soprattutto se l’argomento è completamente nuovo per voi, ma è importante che lo accettiate. Informatevi su internet o presso i centri di consulenza.

Un atteggiamento aperto e benevolo da parte dei genitori e dell’ambiente che li circonda è fondamentale per lo sviluppo delle/degli adolescenti. Hanno bisogno di sostegno in un mondo ancora fortemente caratterizzato dall’omofobia. Il tasso di suicidio tra le/gli adolescenti omosessuali è più alto che tra quelli eterosessuali. Questo non deve però spaventarvi. Potete contribuire attivamente a far sì che vostra figlia o vostro figlio si accetti e sviluppi una buona autostima. Cercate di ricordarvi: com’è stato per voi? Quando avete capito scoperto il vostro orientamento sessuale? È stato oggetto di discussione? Non sarebbe bello se vostra figlia o vostro figlio si innamorasse per la prima volta con la stessa naturalezza?

Potete considerare un successo se vostra figlia o vostro figlio vi parla della sua omosessualità, asessualità o bisessualità. Magari il vostro obiettivo sarà quello di considerare questa opzione e di integrarla nel vostro immaginario. Perché pensate subito a un ragazzo quando vostra figlia vi dice che si è innamorata? Non potrebbe essere anche una ragazza? Cambierebbe qualcosa? Potete integrare questo punto di vista basato sull’accettazione nelle vostre conversazioni, perlomeno menzionando l’omosessualità come una possibilità.

Nessuno sceglie attivamente il proprio orientamento sessuale e nessuno può essere educato o rieducato ad un orientamento sessuale. Le/i giovani sono consapevoli spesso già della tarda infanzia del loro orientamento sessuale. Nella pubertà, l’orientamento sessuale diventa sempre più una certezza. Le/gli adolescenti sanno se sono attratti a livello affettivo e sessuale da uomini e/o da donne o da nessun sesso. Anche se sono già consapevoli del loro orientamento sessuale, spesso per le/gli adolescenti è difficile aprirsi con i loro coetanei o i loro genitori. In una fase della vita in cui il bisogno di essere normali è centrale, possono sentirsi strani e diversi. A volte cercano di reagire alle aspettative di chi li circonda o alle pressioni sociali adottando comportamenti a loro estranei. Oppure cercano di reprimere i loro sentimenti e i loro desideri sessuali e vivono relazioni eterosessuali o escludono la sessualità dalla loro vita. Tutte le forme di privazione hanno alla fine un effetto negativo sulla fiducia in se stessi e aggravano il loro conflitto interiore. Se sospettate o notate che vostra figlia o vostro figlio si trova in una situazione simile e ne soffre, ascoltatelo e offritegli il vostro sostegno. Rivolgetevi insieme ai centri specializzati che possono aiutarvi.

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Essere diversi va bene

Forse non potete immaginare come due ragazze o due ragazzi vivano la sessualità insieme. Così come ci sono differenze tra le persone eterosessuali, anche le persone omosessuali non sono un gruppo omogeneo. Ogni persona ha preferenze e inclinazioni personali e vive la propria sessualità in modo individuale. Questo significa prima di tutto scoprire con chi si vuole vivere la sessualità e quali sono le sue pratiche sessuali preferite. Entrambe le cose richiedono sempre il consenso dell’altra persona. Nella nostra società, l’idea di come dovrebbe essere la sessualità è ancora determinata da luoghi comuni. In realtà, però, la diversità è la norma. Qualcuno, per esempio, si definisce eterosessuale e non pratica sesso orale, qualcuno è omosessuale e non ama la penetrazione, qualcuno è asessuale e ama le coccole.

Apertura e accettazione

Vedere che la propria figlia o il proprio figlio non sta bene può disorientare i genitori. Parlate apertamente delle vostre preoccupazioni. Sostenete vostra figlia o vostro figlio nella ricerca di informazioni e di aiuto, mostrate che siete al suo fianco e che il suo benessere è importante per voi. Il confronto reciproco rafforza l’autostima e aiuta a riconoscere quanto sia preziosa una sessualità diversa e molteplice. Come posso sostenere concretamente mia figlia o mio figlio se mi confida di essere omosessuale, bisessuale o asessuale?

Se dimostrate un atteggiamento aperto nei confronti dei diversi orientamenti sessuali, siete di grande sostegno. La vostra accettazione rende più facile a vostra figlia o vostro figlio aprirsi a voi. Tuttavia, non mettetelo in imbarazzo chiedendogli direttamente qual è il suo orientamento sessuale. Le/gli adolescenti spesso non vogliono parlare con i genitori dei loro sentimenti intimi. Forse vostra figlia o vostro figlio non ha ancora alcuna certezza sul suo orientamento sessuale e porgli direttamente la domanda potrebbe innescare una reazione difensiva. Il modo migliore per sostenere vostra figlia o vostro figlio è fargli sapere, attraverso le vostre parole e i vostri gesti nella vita di tutti i giorni, che lo accettate così com’è:

Segnalate che siete pronti ad affrontare temi difficili.
Potete parlare della diversità sessuale senza riferirvi direttamente ai sentimenti di vostra figlia o vostro figlio. Un punto di partenza per una conversazione può essere la rivelazione dell’orientamento sessuale (coming out) da parte di una celebrità.
Parlate con vostra figlia o vostro figlio del fatto che il mondo viene solitamente percepito da un punto di vista eterosessuale. Ad esempio, nei film spesso le storie d’amore sono eterosessuali.
Parlate di organizzazioni che offrono consulenza alle/ai giovani che scoprono la loro omosessualità, bisessualità o asessualità o che s’interrogano sul loro orientamento sessuale.
Fate sentire a vostra figlia o a vostro figlio che ci sono mille modi per essere normale.
Illustrate con esempi di persone che hanno rilevato pubblicamente il loro orientamento sessuale solo in età avanzata quanto sia difficile e inutile cercare di conformarsi a pratiche o atteggiamenti che non ci corrispondono fingendo e rinnegando se stessi.
Indicate dove è possibile trovare sostegno e anche altri adolescenti non eterosessuali.

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Identità di genere

L’identità di genere si riferisce al senso di appartenenza a un genere. Questo sentimento può essere netto o meno marcato. Alla nascita, alla/al bambina/o viene assegnato un genere in base alle sue caratteristiche biologiche. Non tutti si identificano con questa attribuzione e con il ruolo che la società assegna loro. Se bambine/i o adolescenti non sentono di appartenere al genere a cui sono stati assegnati in base al loro corpo, vengono definiti transgender o trans*. Si identificano con il sesso opposto, con entrambi o nessuno dei due. Spesso le bambine o i bambini provano questi sentimenti già nella prima infanzia, ma non sono in grado di dar loro un nome. Come devo comportarmi in quanto genitore se ho l’impressione che mia figlia o mio figlio voglia appartenere a un genere diverso da quello che gli è stato assegnato alla nascita? Il sostegno dei genitori e un atteggiamento aperto e benevolo sono molto importanti per le/i giovani in questa situazione. Mostrategli che lo accettate così com’è. È sempre possibile chiedere consiglio a centri specializzati. E ricordate: le bambine e i bambini possono esprimere la loro identità di genere attraverso una

Trangender Network Switzerland

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Accompagnare un coming out

Può darsi che vostra figlia o vostro figlio si innamori di qualcuno dello stesso sesso e sia omosessuale. È anche possibile che non si senta appartenere al genere assegnato alla nascita e sia quindi transgender. Aprirsi e parlarne viene definito “coming out”. Confidarsi con i genitori spesso non è facile: l’adolescente teme di deludere delle aspettative e di sconvolgere l’immagine che avevano di lei o di lui. Nessuno si aspetta che voi, i suoi genitori, mettiate immediatamente da parte tutte le ansie, i timori, le insicurezze e le riserve. Prendetevi del tempo per abituarvi alla situazione, per informarvi e per affrontare i vostri pregiudizi. Può essere utile parlare con altri genitori della vostra cerchia vicina che si trovano nella stessa situazione. È inoltre possibile ottenere sostegno presso i centri specializzati.

Vostra figlia o vostro figlio percepisce se avete paure e riserve o se le vostre aspettative sono state deluse. Provate a mettervi nei suoi panni: quanto coraggio c’è voluto per affrontare la sua diversità. Siate orgogliosi se vostra figlia o vostro figlio ha osato compiere questo passo! Parlarne con voi è un segno di fiducia. La strada per accettare il proprio orientamento sessuale è spesso faticosa. È un viaggio pieno di crisi che mina l’autostima. Questo processo diventa ancora più difficile se deve confrontarsi con la delusione dei genitori. Un atteggiamento aperto, privo di pregiudizi e basato sull’accettazione è un grande sostegno per le/gli adolescenti. Tanto più se a causa del loro orientamento sessuale sono oggetto di discriminazione nell’ambiente in cui vivono o da parte dei loro coetanei.

Il coming out di vostra figlia o vostro figlio non vi crea problemi? Tanto meglio. Se riuscite a riconoscere come normale ciò che prova vostra figlia o vostro figlio sarete il suo miglior supporto. Ma anche se la situazione è difficile per voi, è importante che vostra figlia o vostro figlio senta che il vostro legame non è messo in pericolo dal suo orientamento sessuale: ha bisogno di sapere che può contare sul vostro amore e sul vostro appoggio, e che i suoi sentimenti sono accolti in un ambiente protetto e non giudicante.

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Tra l’infanzia e l’età adulta

Il passaggio dall’infanzia all’età adulta, la cosiddetta adolescenza, avviene tra i 10 e i 25 anni. Lo sviluppo si svolge in modo diverso per ogni adolescente. Ognuno diventa adulto al proprio ritmo e a modo suo. Ciò vale sia per lo sviluppo fisico sia per quello delle capacità mentali e sociali, ma anche per lo sviluppo affettivo e sessuale.

I cambiamenti nell’adolescenza a volte iniziano improvvisamente e in ogni caso non passano inosservati. Il corpo cambia in modo spettacolare: ad esempio, tra gli 11 e i 16 anni le/gli adolescenti crescono in media tra i 20 e i 30 centimetri in un breve periodo di tempo. La pelle diventa più grassa e possono comparire arrossamenti e brufoli sul viso. Crescono i primi peli, i caratteri sessuali secondari si sviluppano o cambiano.

In questa fase, le/gli adolescenti sperimentano molte cose e riscoprono se stessi e gli altri. Formano le proprie opinioni e i propri sistemi di valori. Va bene se una persona ha diversi partner sessuali? È desiderabile una bellezza impeccabile? Voglio essere vegetariano? I coetanei, le amiche e gli amici sono tra i gruppi di riferimento più importanti.

Anche la sessualità viene scoperta più attivamente in questo periodo: sboccia il primo amore, si fanno le prime esperienze sessuali come baci e carezze, nascono le prime relazioni amorose. Con il passaggio alla sessualità adulta, si rafforzano i sentimenti di pudore e imbarazzo. Le trasformazioni pubertarie influenzano l’immagine di sé delle/degli adolescenti e sono all’origine di numerosi interrogativi e preoccupazioni. Le/gli adolescenti sono alla ricerca della loro identità sulla via verso l’età adulta.

Con l’inizio della pubertà inizia una nuova fase della vita. Una fase che influisce anche sul vostro essere genitori. Vostra figlia o vostro figlio cambia e ridefinisce il proprio ruolo in famiglia: vuole essere percepito, rispettato e accettato in questo nuovo ruolo che si è scelto da solo. Le/gli adolescenti sentono il bisogno di maggiore autonomia, libertà di azione e di decisione e le esigono dai propri genitori. Questo si manifesta per esempio nel fatto che prendono le distanze dai genitori, parlano di meno con loro e si confidano poco; inoltre, mostrano più pudore nei loro confronti. Potrebbero anche trovare i genitori imbarazzanti. Le/gli adolescenti spesso preferiscono confidarsi con gli amici o le amiche e parlano degli argomenti che li riguardano a scuola o sui social network. I valori dei genitori, che hanno condiviso fino ad ora, vengono talvolta messi in discussione.

«Penso che i genitori dovrebbero fidarsi dei giovani e dare loro più libertà, ma sempre restando genitori.»

Endo, 16 anni

Il rapporto cambia e si sviluppa sempre più verso una relazione alla pari. Tali cambiamenti sono necessari per la trasformazione dell’adolescente in una persona adulta indipendente, autonoma e sicura di sé. Come genitori, in questa fase dello sviluppo restate anche voi interlocutori importanti. Anche se il comportamento di vostra figlia o vostro figlio può dare l’impressione opposta: la vostra opinione è e rimane un punto di riferimento fondamentale, anche nel campo della sessualità.

Contraccezione, salute e protezione

Tutti gli adolescenti hanno diritto a una sessualità autodeterminata, priva di costrizioni, restrizioni e violenza. Affinché la sessualità sia bella e piacevole, deve essere vissuta in modo responsabile e rispettoso.

In Svizzera la maggiore età sessuale (fascia d'età protetta) è fissata a 16 anni. Un atto sessuale con una persona minore di 16 anni è punibile. L’atto non è punibile se la differenza d’età tra le persone coinvolte non eccede i tre anni. Concretamente, ciò significa, ad esempio, che un giovane di 15 anni non può avere una relazione amorosa con contatto sessuale con un giovane adulto di 19 anni, ma con un giovane di 17 anni invece sì. Naturalmente questo vale solo se le parti coinvolte sono consenzienti e nessuno è costretto a fare nulla.

I genitori hanno il compito di accompagnare gli adolescenti e di informarli riguardo ai loro diritti. Ma gli adolescenti devono anche imparare ad assumersi la responsabilità delle proprie azioni e a proteggere se stessi e gli altri.

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Informazioni e centri di consulenza

Vi chiedete se dovreste proporre a vostra figlia di fissare un appuntamento per una visita ginecologica? Quando è il momento giusto? Deve prendere la pillola per essere ben protetta?

«A cosa serve sapere come usare il preservativo?»

Kim, 14 anni

Se una/un adolescente è sessualmente attivo, deve essere ben informato sui metodi di protezione per evitare un’infezione sessualmente trasmissibile o una gravidanza non voluta. In Svizzera, le giovani donne in gravidanza capaci di discernimento, i loro partner e le persone di riferimento hanno diritto a una consulenza e a un sostegno gratuiti e confidenziali in un centro di salute sessuale e pianificazione familiare riconosciuto dal Cantone. «Essere capace di discernimento» significa che la giovane donna è in grado di confrontare e soppesare diverse opzioni e di comprendere le conseguenze e gli effetti delle proprie decisioni. Se come genitori avete bisogno di informazioni, potete rivolgervi a un centro di salute sessuale e pianificazione familiare. Questi centri sono aperti a tutti, indipendentemente dall’età, dal sesso e dall’orientamento sessuale. Qui troverete informazioni sulla sessualità, la contraccezione, la gravidanza voluta e non voluta e le infezioni sessualmente trasmissibili. Se vostra figlia o vostro figlio, anche se non ha ancora 16 anni, si reca di sua iniziativa presso un centro di salute sessuale e pianificazione familiare, ne sarete informati solo se lo desidera. Se le/gli adolescenti cercano una consulenza senza il consenso dei genitori, le specialiste e gli specialisti cercheranno, se la/il giovane lo desidera, di coinvolgere i genitori o altre persone di riferimento che potrebbero fornire un sostegno. La/lo specialista incoraggerà l’adolescente a farsi accompagnare dalla/dal partner.

Informazioni e centri di consulenza

Contraccezione e contraccezione d’emergenza

Per vivere la propria sessualità in modo positivo e senza rischi, le/gli adolescenti sessualmente attivi devono conoscere i metodi contraccettivi. È consigliabile parlarne con loro prima che diventino sessualmente attivi, anche se sembrano ancora molto giovani. La scelta del contraccettivo giusto dipende da molti fattori, quali l’età, le convinzioni personali, la situazione di vita, l’atteggiamento verso il corpo e la salute. Alcuni metodi contraccettivi sono molto sicuri, altri meno. Alcuni contengono ormoni, altri no. In breve, esistono molti contraccettivi diversi, ognuno con vantaggi e svantaggi.

Il preservativo è un contraccettivo facilmente accessibile, anche per le/gli adolescenti. Protegge dalle gravidanze non volute e dalle infezioni sessualmente trasmissibili (IST). Mentre per altri contraccettivi, come per esempio “la pillola” occorre una ricetta medica, i preservativi possono essere acquistati facilmente in farmacia, alla stazione di servizio o al supermercato. In Svizzera i contraccettivi non vengono rimborsati dall’assicurazione malattia.

Potete ottenere informazioni e consigli sui metodi contraccettivi presso i centri di salute sessuale e pianificazione familiare, dalla/dal ginecologa/o, dal medico di famiglia o dalla/dal pediatra.

Contraccezione d’emergenza: in Svizzera esistono diversi metodi contraccettivi d’emergenza che devono essere assunti il più presto possibile dal rapporto sessuale non o insufficientemente protetto. La contraccezione d’emergenza ormonale, detta anche «pillola del giorno dopo», può prevenire una gravidanza ed è disponibile senza prescrizione medica. Le giovani donne, anche sotto i 16 anni, possono ottenerla in tutte le farmacie, presso molti centri di salute sessuale e pianificazione familiare, dalla/dal ginecologa/o o dal medico.
Un’altra possibilità è l’inserimento di una spirale al rame nell’utero da parte di un medico o di una/un ginecologa/o. La spirale al rame è un dispositivo in materiale sintetico morbido di circa 3 centimetri su cui è avvolto un filo di rame. Il rame diminuisce la motilità degli spermatozoi, la loro capacità di fecondare e può anche impedire l’annidamento dell’ovulo fecondato.

La contraccezione d’emergenza evita una possibile gravidanza. Se una gravidanza è già in corso, non è più efficace. Non è quindi un metodo per interrompere una gravidanza. L’effetto è maggiore nelle prime 24 ore dopo il rapporto sessuale non o insufficientemente protetto. A seconda del principio attivo, la contraccezione d’emergenza va assunta al più tardi entro 72 o 120 ore dal rapporto sessuale non o insufficientemente protetto.

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Interruzione della gravidanza

In Svizzera l’interruzione della gravidanza è disciplinata dal Codice penale (artt. 118-120). Durante le prime dodici settimane della gravidanza (calcolate a partire dall’inizio dell’ultima mestruazione) si applica il cosiddetto regime dei termini. Questo regime stabilisce che la persona capace di discernimento ha il diritto di decidere da sola se portare a termine o interrompere la gravidanza.

Un’interruzione dopo la dodicesima settimana di gravidanza è legale se la salute fisica o mentale della donna è in pericolo. È compito del medico valutare questo pericolo e decidere in merito.

Le donne in gravidanza, i loro compagni e le persone di riferimento hanno il diritto alla consulenza neutrale e gratuita e al sostegno di un consultorio di gravidanza riconosciuto a livello cantonale, indipendentemente dal fatto che la gravidanza venga proseguita o interrotta, questo anche dopo un’interruzione della gravidanza.

Per le giovani donne che non hanno ancora compiuto 16 anni è obbligatorio sottoporsi ad una consulenza presso un servizio specializzato riconosciuto prima di interrompere la gravidanza. Insieme alla giovane donna, le/gli specialiste/i cercheranno di individuare le persone di riferimento (partner, genitori, ecc.) che possono aiutarla e accompagnarla in questo processo. Queste persone vengono incluse nel processo di consulenza, a condizione che la giovane donna sia d’accordo.

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Prevenzione dell’HIV e delle altre infezioni sessualmente trasmissibili

Le/gli adolescenti in Svizzera sono generalmente in ottima forma e godono di una buona salute sessuale. Le cifre mostrano che il comportamento delle/degli adolescenti non è cambiato molto negli ultimi decenni e non c’è motivo di preoccuparsi. Tuttavia è ancora importante discutere con loro su come proteggersi durante i rapporti sessuali. I messaggi fondamentali sono i seguenti:

Applicare le regole del safer sex è il modo migliore per proteggersi dall’HIV, dalle altre infezioni sessualmente trasmissibili e da una gravidanza non voluta. Questo significa usare sempre il preservativo in caso di penetrazione vaginale o anale;
Le/gli adolescenti che desiderano una consulenza personale possono rivolgersi a un centro di salute sessuale. Questi centri offrono consulenza su vari temi come la contraccezione, la protezione dalle infezioni sessualmente trasmissibili, l’orientamento sessuale, le violenze sessuali. Le consulenze sono gratuite e confidenziali. È possibile rivolgersi anche a una/un pediatra, per le ragazze, alla/al ginecologa/o.

Se sospettate che vostra figlia o vostro figlio si esponga a rischi nel campo della sessualità, parlategli delle regole del safer sex e indicategli i centri specializzati che offrono consulenza e accompagnamento gratuiti e confidenziali. Esistono anche delle piattaforme di informazione per adolescenti o adulti.

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Infogiovani - informazioni e consulenza online per giovani

Violenza sessuale

Immaginatevi che vostra figlia venga minacciata mentre torna a casa e vi dice: «Non piaccio a nessuno. Non voglio mai più tornare in quella scuola!» Non trova il coraggio di raccontarvi come è stata minacciata. Oppure vostro figlio torna a casa tardi dalla lezione di nuoto. È l’allievo preferito dell’insegnante di nuoto e lo aiuta regolarmente a mettere via il materiale. Siete preoccupati e vi chiedete quale sia la vera ragione del ritardo.

Pensate a come potreste reagire se sospettate che vostra figlia o vostro figlio sia vittima di violenza sessuale.

La violenza, compresa quella sessuale, si manifesta in molteplici forme ed è talvolta difficile da riconoscere. Raramente gli indizi sono evidenti. È quindi consigliabile essere vigili e basarsi sempre sul vissuto e sui sentimenti delle/degli adolescenti interessati. La violenza sessuale va dalle molestie sessuali alla violazione dei limiti della persona fino alla violenza carnale (stupro). Quando una persona adulta o giovane cerca il contatto con bambini e adolescenti e costruisce un rapporto di fiducia con l’obiettivo di commettere un’aggressione sessuale, si parla di “grooming”, ossia adescamento. La violenza sessuale può verificarsi anche sulle reti sociali, ad esempio quando qualcuno è costretto a guardare contenuti pornografici o quando degli adulti si guadagnano la fiducia delle/dei minori con l’intenzione di sfruttarli sessualmente (cybergrooming).

Violenza nella vita quotidiana

Nella maggior parte dei casi, la violenza sessuale è perpetrata da persone della cerchia famigliare o sociale. La violenza sessuale può verificarsi anche nei rapporti di coppia (anche tra adolescenti). La violenza si manifesta nella vita quotidiana in forme molto diverse, che a volte a prima vista non si riconoscono come violenza. Per esempio, quando una persona decide quali vestiti debba indossare la propria o il proprio partner, lo umilia verbalmente o gli impone determinate pratiche sessuali.

Dal momento che gli/le autori/trici di violenza spesso hanno guadagnato la fiducia delle persone coinvolte e dei loro familiari, è difficile prevenire o riconoscere tale violenza. Gli/le autori/trici di violenza spesso agiscono in modo subdolo, esercitano pressione sulle vittime per farle tacere, le minacciano o cercano di far passare gli abusi sessuali come un segreto comune. Tali stratagemmi ovviamente non facilitano la scoperta delle violenze sessuali. È anche risaputo che le vittime di violenza spesso devono fare diversi tentativi prima di ricevere aiuto. A volte non vengono ascoltate perché il racconto della violenza sessuale non corrisponde a quello che ci si attende. Siate vigili, ma non ansiosi. Chiedetevi sempre perché vostra figlia o vostro figlio vi pone determinate domande. Se vostra figlia o vostro figlio vi racconta di un abuso sessuale, credetegli! Sono molto rari i casi in cui le bambine e i bambini si inventano una storia del genere. Anche se vi sembra incredibile, dovete prendere sul serio quello che vi racconta e cercare aiuto.

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Servizi per l'aiuto alle vittime di reati

Protezione dalla violenza sessuale

Né le paure né i divieti proteggono dalla violenza sessuale. Avere una forte autostima, fidarsi delle proprie percezioni, conoscere i propri diritti e le persone di riferimento che possono aiutarvi contribuiscono a proteggersi dalla violenza sessuale.

Mantenete il dialogo con vostra figlia o vostro figlio e fategli capire che siete presenti in caso di bisogno. Sottolineate che ci sarete sempre anche se è successo qualcosa o se vostra figlia o vostro figlio ritiene di aver commesso un errore. Gli studi dimostrano che più le persone possono parlare apertamente di sessualità a casa, più riferiscono rapidamente di una violenza sessuale. Parlate con vostra figlia o vostro figlio delle persone a cui può rivolgersi qualora succedesse qualcosa di cui non vuole discutere con voi, i suoi genitori. Possono essere persone di fiducia, specialiste/i o centri di consulenza.

Rafforzare la fiducia in se stessi e spiegare

Ogni bambina/o è unico ed è importante proteggere i suoi diritti. Un’educazione che parte da questo principio, che promuove la fiducia in se stessi e l’autoefficacia delle/dei bambine/i e che insegna come difendere i propri limiti, contribuisce a proteggere dalla violenza. Una cultura famigliare che rispetta i diritti di tutti i membri della famiglia e riconosce alle/ai bambine/i il diritto a un «no» ha un effetto rinforzante.

Dal canto suo, anche l’educazione sessuale contribuisce alla prevenzione della violenza sessuale. Fornite informazioni legali, indicate alle/agli adolescenti come possono proteggersi e dove possono ricevere aiuto. E sottolineate che per ogni rapporto sessuale tutte le parti coinvolte devono essere necessariamente consenzienti. Questo li rafforza nella consapevolezza di poter decidere autonomamente sul proprio corpo e contribuisce a far sì che le/i giovani abbiano relazioni amorose, ma anche amicizie, caratterizzate dal rispetto reciproco e dall’incontro alla pari.

Non bisogna dimenticare che tutti questi fattori contribuiscono alla protezione delle/degli adolescenti, ma non li proteggono in modo completo. Per prevenire le aggressioni sessuali sono necessarie misure a livello sociopolitico. Ad esempio, nelle scuole e nel settore del tempo libero sono necessarie norme vincolanti per la vicinanza e la distanza (ad es. nelle lezioni di educazione fisica o durante l’allenamento). Le/i giovani vittime di violenza sessuale non hanno fatto nulla di male e non hanno nessuna colpa! Lo Stato ha il dovere di proteggerli.

Sostenere le vittime di violenza

Come si possono sostenere le/gli adolescenti che hanno subito delle violenze sessuali? Le/i giovani vanno incoraggiati a parlare di ciò che è successo e di quello che hanno vissuto. È difficile parlare della violenza vissuta nelle relazioni e/o di una violenza sessuale. Chi ne è vittima spesso prova vergogna e sensi di colpa e non di rado subisce gravi pressioni. Per questo motivo è fondamentale che crediate a vostra figlia o vostro figlio! Rassicurate l’adolescente che non ha colpa per quello che è successo. Se l’autore/trice della violenza è una persona a voi vicina o con la quale avete un buon rapporto, la vittima si trova di fronte a un ulteriore dilemma. È essenziale documentare accuratamente i fatti. Annotate quanto vi racconta vostra figlia o vostro figlio e registrate il luogo, la data e l’ora. La prima cosa da fare è contattare un servizio per l’aiuto alle vittime di reati. Ne trovate in ogni Cantone. Se necessario, il centro specializzato vi aiuterà a mettervi in contatto con la polizia o un avvocato. In alcuni casi, è più facile per le giovani vittime di violenza raccontare ciò che hanno vissuto a una terza persona piuttosto che ai loro genitori. È quindi opportuno offrire alle giovani vittime di violenza questa possibilità e aiutarle a contattare i centri di consulenza e/o le autorità. Non esitate ad avvalervi dei servizi dedicati se avete bisogno voi stessi di sostegno. Cercare e accettare aiuto è un segno di forza.

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Servizi per l'aiuto alle vittime di reati

Cosa fare se vostra figlia o vostro figlio esercita violenza?

Anche se non riuscite a capire e ad accettare il comportamento di vostra figlia o vostro figlio, è importante che siate al suo fianco come genitori. Se costatate o sospettate che vostra figlia o vostro figlio abbia esercitato violenza, dovete parlargliene e accompagnarlo presso un centro di consulenza o sollecitarlo ad andarci da solo.

Questo è un processo difficile per i genitori. Ricordate che l’uso della violenza è spesso associato a un disagio interiore. Le violenze sessuali esercitate da un adolescente sono spesso espressione di un problema più profondo. È quindi opportuno lasciarvi aiutare dai centri specializzati e dai consultori per genitori. Se si tratta di un atto grave, è necessario informare le autorità.

Associazione Io-no!

Sito web Violence Que Faire

APSCV - Associazione professionale svizzera di consulenza contro la violenza

Sessualità e consumo di alcool e droghe

Vostra figlia o vostro figlio comincia ad uscire la sera e dubitate che potrebbe iniziare a bere alcool? Sapete che nella sua cerchia di amici alcuni fumano cannabis e vi chiedete se anche vostra figlia o vostro figlio l’ha già provata? Vi state chiedendo come affrontare i temi legati all’alcool e alle droghe, che iniziano spesso a interessare le/gli adolescenti nel momento in cui diventano sessualmente attivi?

Più le/gli adolescenti crescono, più la loro esigenza di autonomia diventa forte. Fanno più cose da soli o con la loro cerchia di amici. Vanno a mangiare un gelato o al cinema, prendono il treno per andare agli allenamenti di calcio, escono la sera. Tutte queste attività li aiutano a diventare più autonomi. Nella nostra società, le/gli adolescenti sperimentano molte cose e trasgrediscono certi limiti. Molti sperimentano l’alcool e sostanze proibite (ad es. cannabis). Anche se le regole concordate insieme potrebbero non essere sempre rispettate, queste regole continuano a rappresentare un importante punto di riferimento per loro. Non dimenticate però che, per poter crescere, vostra figlia o vostro figlio vuole e deve anche fare le proprie esperienze entro determinati paletti.

È utile parlare loro dei rischi per la salute legati al consumo di alcool e droghe e renderli consapevoli delle disposizioni legali fin dall’inizio della pubertà. Ad esempio, in diversi Cantoni è vietato vendere alcool a persone di età inferiore ai 16 anni. È importante spiegare come il consumo di alcool e droghe possa influenzare il comportamento. Ad esempio, occorre prestare particolare attenzione a non dimenticarsi del preservativo durante il rapporto sessuale, che il rapporto sessuale avvenga solo di comune accordo o evitare atti di cui ci si può pentire una volta sobri (invio di foto intime, pratiche sessuali umilianti, ecc.).

È importante sottolineare che quando una persona consuma alcool rinuncia a una parte della propria capacità decisionale, pur rimanendo responsabile delle proprie azioni. Se vostra figlia o vostro figlio si è esposto a un rischio mentre era sotto l’influenza di alcool o droghe, è importante che usufruisca al più presto di una consulenza presso un centro di salute sessuale, in modo da poter valutare il rischio corso e adottare eventuali misure (test HIV, contraccezione d’emergenza, ecc.). Fornitegli i recapiti dei centri ai quali può rivolgersi

Dipendenze Svizzera

Informazioni e centri di consulenza

Aspetti giuridici

Molte disposizioni di legge proibiscono e puniscono gli atti che comportano violenza sessuale, compresi quelli senza contatto fisico. Ad esempio, l’esibizionismo, le molestie sessuali al telefono, le parole e i gesti osceni, le osservazioni allusive o gli approcci sessuali percepiti come inopportuni sono considerati molestie sessuali. È inoltre vietato mostrare o rendere accessibile a persone minori di sedici anni materiale pornografico. Inoltre, le fotografie di nudi di minori di sedici anni sono considerate pedopornografia e non sono autorizzate, anche se vengono realizzate dalle/dai giovani stessi. Le/gli adolescenti sono quindi perseguibili se pubblicano foto di sé nudi sui media sociali, anche se apparentemente lo stanno facendo volontariamente. Molti di questi reati vengono perseguiti solo a querela di parte, cioè se qualcuno sporge denuncia.

Altre disposizioni vengono perseguite d’ufficio, il che significa che se le autorità sono a conoscenza di un caso devono intervenire. Tra queste vi sono, ad esempio, gli atti sessuali con fanciulli e la violenza carnale.

È irrilevante se le violenze sessuali avvengono fisicamente o online. È proibito molestare una bambina o un bambino su internet quanto lo è per strada. Chiunque lo faccia è punibile. Anche bambini e adolescenti si rendono perseguibili se, ad esempio, incitano all’odio o denigrano, insultano o offendono altri sui social media.

Pagina sito SSCH - molestie sessuali e discriminazioni

Media digitali

Come reagireste se vostro figlio di dodici anni vi raccontasse che i compagni di scuola gli mandano regolarmente foto di adulti nudi? Cosa fate quando venite a sapere che vostro figlio ha inviato una foto di sé nudo ad un’amica e lei ha inoltrato ad altri la foto? Cosa fate se vostra figlia non vuole più andare a scuola perché qualcuno ha postato pubblicamente delle sue foto su un falso profilo su Facebook mostrandola in pose sessuali esplicite? Cosa fate se qualcuno ha pubblicato annunci erotici su internet con il nome e il numero di telefono di vostro figlio e ora riceve chiamate da adulti che gli fanno proposte a carattere sessuale? O se sorprendete vostro figlio mentre guarda un video pornografico? I media digitali e i social network offrono un grande potenziale, ma comportano anche dei rischi, di cui dovreste discutere con vostra figlia o vostro figlio.

«Se a dodici anni non hai ancora visto un film pornografico, i compagni di classe ti prendono in giro.»

Afrim, 16 anni

Il pericolo che vostra figlia o vostro figlio sia vittima di sfruttamento sessuale nel mondo digitale è reale. Nondimeno non è né sensato né fattibile vietare per questo motivo alle/agli adolescenti in generale l’accesso alle reti sociali e a internet. Nessun filtro al mondo può proteggere vostra figlia o vostro figlio dai pericoli di internet se non ha imparato ad usarlo in modo responsabile. Potete accompagnare l’adolescente in questo processo e aiutarlo a muoversi con sicurezza e competenza nel mondo digitale.

Giovani e media - Portale informativo per la promozione delle competenze mediali

Potenziali e rischi

Le/gli adolescenti acquisiscono sempre di più le loro conoscenze in materia di sessualità, riproduzione e contraccezione su internet. Per molti anni l’uso di internet da parte delle/degli adolescenti è stato considerato principalmente problematico e rischioso. Tuttavia, offre anche un grande potenziale ai fini dell’educazione sessuale e di scoperta della sessualità. Attraverso vari canali possono ottenere informazioni sulla sessualità, imparare in un ambiente protetto e vivere le loro esperienze. Mentre in passato, a parte le lezioni di biologia, solo qualche rivista giovanile offriva un accesso disinibito alla sessualità, oggi la rete è piena di video e testi interessanti, divertenti, eccitanti e informativi. I nuovi media come Instagram, TikTok o Twitter fanno parte della loro cultura. Crescono con loro e di solito li sanno usare molto meglio dei genitori. Sui social network condividono i loro stati d’animo, si conoscono, flirtano, scherzano, si eccitano o si provocano tra di loro. Soprattutto per le/gli adolescenti che non rientrano nella norma, internet è importante anche per entrare in contatto con altri. La possibilità che due giovani trans* frequentino la stessa scuola è piuttosto scarsa. Su internet, tuttavia, in breve tempo se ne possono trovare altri. Navigate con loro: quali contenuti vi sembrano seri? Dove è necessario uno sguardo critico? Dove trovare contenuti particolarmente espressivi, divertenti, istruttivi?

I social network contribuiscono allo sviluppo dell’identità sociale delle/degli adolescenti e permettono loro di costruire una vasta rete di relazioni. Molto rapidamente si diffondono anche immagini a connotazione sessuale o addirittura pornografiche. Questa proliferazione può portare a una certa banalizzazione delle immagini a contenuto sessuale.

Probabilmente in quanto genitori vi interrogate sull’entità del consumo dei media da parte delle/degli adolescenti o sulla natura dei loro contatti e delle loro attività su internet. Magari siete preoccupati e vi chiedete come la pornografia influisca sulla sessualità di vostra figlia o vostro figlio o come si possa tutelare la sua sfera privata e la sua integrità personale.

Spiegazioni e accompagnamento da parte dei genitori

Le/gli adolescenti hanno bisogno della guida dei genitori anche per quanto riguarda internet e i social network. Discutete in modo critico i contenuti a cui accede vostra figlia o vostro figlio. Osservate i sentimenti che questi contenuti suscitano e aiutate vostra figlia o vostro figlio a gestirli.

Ai genitori spetta il ruolo, a volte spiacevole, di:

mettere in discussione i contenuti (messaggi, foto, video, ecc.) che vengono inviati,
trasmettere le regole per la sicurezza,
indicare i limiti e
fare riferimento al quadro giuridico.

Un tema importante sono i rischi associati alla produzione, all’invio e allo scambio di fotografie intime di se stessi o di altri tramite internet o il telefono cellulare (sexting). Esiste il rischio che queste immagini possano essere messe a disposizione ad un pubblico ampio da parte di terzi. Mostrate a vostra figlia o vostro figlio che una foto liberamente accessibile su internet equivale ad apparire nudi su un manifesto per strada. Inoltre, le foto di persone nude minori di 16 anni sono considerate pedopornografia e sono vietate.

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Consigli e suggerimenti

Mostrate interesse per la vita sociale e affettiva di vostra figlia o vostro figlio e per le sue attività sui media sociali.
Fatevi mostrare ad esempio siti web, film, clip, piattaforme che trovano interessanti.
Create voi stessi un profilo in un social network per scoprire come funzionano tali reti. Potete chiedere a vostra figlia o vostro figlio di aiutarvi approfittando delle sue competenze in materia.
Mostrate interesse per le competenze che hanno acquisito nell’uso di internet e riconoscetene l’abilità.
Parlate con vostra figlia o vostro figlio di quali informazioni possono essere pubblicate senza problemi e quali no. Verificate se i suoi dati personali sono sufficientemente protetti.
Parlate di ciò che vi preoccupa. Non esitate a condividere con vostra figlia o vostro figlio il vostro punto di vista. In questo modo potete mettere in discussione i singoli contenuti o lo scambio di immagini, ma non l’opinione dell’adolescente! Se siete critici rispetto ad alcune immagini o video e allo stesso tempo disposti a discuterne apertamente, aiuterete l’adolescente a formarsi un’opinione. Idealmente, questo porterà a un pensiero più critico e a decisioni ponderate.
Nei vostri commenti, fate riferimento a qualcosa di concreto (un’immagine sessista o omofoba, insulti, un film stereotipato, notizie false, ecc.) ed evitate generalizzazioni come ad es. «le reti sociali rincitrulliscono la gente e non servono a niente nella vita reale». Non dimenticate che solo poche/i adolescenti si comportano in modo aggressivo o offensivo sui social network.
Ricordate loro che quando pubblicano una foto o un’opinione sui social network, significa accettare che tutti possano vedere l’immagine o il messaggio in questione. Tematizzate anche l’aspetto pubblico e la durata delle tracce in rete. Parlate dei rischi associati alle tracce che si lasciano in rete. Cosa possono innescare i commenti, le foto, gli stati d’animo o i film pubblicati su YouTube?

Portale Giovani e media - sessualità e pornografia in rete

Importanti regole di base per la protezione

Per proteggere vostra figlia o vostro figlio, parlate delle seguenti regole di base:

Mai fornire informazioni personali come cognome, età, indirizzo, foto, password o simili a «conoscenze in internet».
Essere consapevoli che ciò che si scrive nelle chat non è sempre vero.
Essere consapevoli che non tutti sono chi dicono di essere.
Mai fissare appuntamenti con partner conosciuti sui social media/internet senza informare i genitori, un adulto di riferimento e senza il loro consenso.
Le molestie sessuali sono reali online quanto offline, e proibite allo stesso modo! Bambine/i e adolescenti non sono colpevoli se finiscono in una situazione spiacevole.
Confidarsi con qualcuno quando si hanno problemi, ad es. quando si viene insultati o diffamati sui social network. Rivolgersi a persone di fiducia (genitori, famiglia, scuola, sport, ecc.) e a specialiste/i.
In caso di violenza e abusi, ad es. se si ricevono immagini pornografiche, chiedere sempre consiglio e, se necessario, informare le autorità competenti.

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Sito web - Violence Que faire

Come è organizzata l’educazione sessuale in Svizzera?

In Svizzera, bambine/i e adolescenti hanno diritto all’educazione sessuale, indipendentemente dalla loro origine, cultura, confessione, ecc. Questo diritto fondamentale è garantito dalla Convenzione sui diritti del fanciullo delle Nazioni Unite e dalla Costituzione svizzera. La scolarità obbligatoria mira a garantire pari opportunità a tutte le bambine e a tutti i bambini (art. 2 CDF). L’educazione sessuale non è esplicitamente trattata nella Convenzione sui diritti del fanciullo. Tuttavia, alcuni articoli contengono informazioni sulla necessità di un’educazione sessuale e su chi ne è responsabile. L’educazione sessuale è anche prevista direttamente e indirettamente in diversi articoli della «Dichiarazione dei diritti sessuali». Ciò si esprime in particolare nel diritto all’informazione, cioè il diritto di ogni persona di accedere alle informazioni sulla sessualità attraverso la famiglia, la scuola e le/i professioniste/i del settore sanitario.

Le bambine e i bambini che hanno ricevuto un’informazione e un’educazione adeguata sulla sessualità sono meglio protetti dalla violenza sessuale, in quanto dispongono di punti di riferimento e competenze psicosociali che consentono loro di affrontare meglio le situazioni di abuso. Particolare attenzione va prestata alle situazioni di rischio derivanti dall’uso di internet e delle reti sociali, rischi che spesso sfuggono ai genitori. Le/i bambine/i che ricevono poca o nessuna informazione soddisfano la loro curiosità altrove, il che può portare a informazioni sbagliate, malintenzionate o scioccanti.

Un’educazione sessuale olistica aiuta bambine/i e adolescenti a sviluppare capacità, attitudini e competenze essenziali. Queste permettono loro di vivere la sessualità e le relazioni in modo autodeterminato in tutte le fasi dello sviluppo. Un’educazione sessuale olistica non si limita alla prevenzione dei rischi legati alla sessualità, ma si basa su un approccio positivo alla sessualità basato sui diritti umani. Sostiene bambine/i e adolescenti affinché abbiano una vita sessuale e relazionale appagante e responsabile.

Responsabilità dei genitori e della scuola

In Svizzera, i principali responsabili dell’educazione sessuale sono i genitori. Anche lo Stato ha una sua responsabilità, che adempie impartendo l’educazione sessuale nelle scuole pubbliche. Ci sono anche altre fonti di informazione per bambine/i e adolescenti, come le amicizie, i pari, i media o anche le chiese. I genitori e le scuole hanno ruoli diversi nel trasmettere informazioni e valori che si completano a vicenda: l’educazione sessuale nelle scuole assicura che ogni bambina/o abbia un’educazione sessuale adeguata e di alta qualità, in linea con la sua età e maturità e il cui contenuto sia in armonia con la dignità e i diritti del fanciullo. Questa educazione sessuale olistica fornisce a bambine/i e adolescenti informazioni obiettive e scientificamente corrette su tutti gli aspetti della sessualità.

L’educazione sessuale dei genitori consiste nell’informare le/i giovani, a dare loro un orientamento, un quadro di riferimento. I genitori sostengono e ascoltano le/gli adolescenti quando affrontano le loro sfide relative ai sentimenti, alle relazioni e alla sessualità, ma anche per quanto concerne la riproduzione. I genitori dovrebbero concedere momenti di ascolto e di dialogo e fornire loro un adeguato accompagnamento nella crescente indipendenza e autonomia per valutare i rischi e per prendere delle decisioni in vista di una vita adulta appagante e responsabile. Nell’ambito dell’educazione sessuale fornita dai genitori, le/gli adolescenti sviluppano atteggiamenti e comportamenti fortemente orientati dalla trasmissione famigliare. Anche i genitori che non parlano di sessualità con i propri figli trasmettono loro determinati valori nella vita di tutti i giorni, come il fatto di mostrarsi o meno nudi davanti ai figli, il modo con cui parlano della diversità dell’espressione della sessualità o come vivono la loro relazione di coppia.

Educazione sessuale - Ufficio federale della sanità pubblica

Sito SSCH - educazione sessuale a scuola

Sito Alleanza educazione sessuale

Pagina sito web SSCH - Diritti sessuali

Accompagnare le adolescenti e gli adolescenti nell’educazione sessuale